Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

Vai Home page   Vai al Sommario

 

 

E' un Sito sull'oro con centinaia di pagine utili alle vostre ricerche e dispone anche di Facebook per dialogare ecc. Per la Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratis e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti.

Per la Posta particolare, invece, cioè dialoghi privati ed esclusivi con giornalisti, enti, collaboratori scrivetemi qui

IMPORTANTE: se nel vostro schermo la tabella centrale, testi ed altro li vedete troppo piccoli potete ingrandire tenendo premuto il tasto Ctrl e cliccando su + o -

 

Altro sui sondaggi

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Sezioni principali di questo Sito:

Miniere d'Italia

La Valle d'Ayas

Giuseppe Pipino

Il deposito di oro alluvionale italiano

Italia fiumi con oro

Imparare a cercarlo

Attrezzi necessari

Pulizia dei minerali

E' oro? e tipi di oro

Le Leggi sulla ricerca

I cercatori d'oro

Storia oro Italia

I minerali in genere

Club, gare e mostre

Pagina guida per ricerche scolastiche

Oro nel mondo

I vostri racconti

Collaboratori e corrispondenti

   

Le Società "Adroit" e "Tuscany Minerals Srl " dal 2006 analizzano la Toscana per individuare il suo oro. Seconda pag. su questi studi e una sull'inquinamento.

 

1) Il sondaggio-civetta.
Già nel 2007 si parlava di "esiti incoraggianti" e si lasciò trapelare la notizia di uno spettacolare sondaggio che indicava un tenore di 0,65 once d’oro per tonnellata, a 22,5 metri di profondità, vicino a Montieri. Ma il popolo dei "cercatori", già pronto a mettersi in moto, deve sapere che l’oro non è rintracciabile con il classico setaccio.
Mauro Biagioni, assessore comunale all’ambiente di Roccastrada (comune interessato da diverse richieste di ricerca) ha sempre frenato quanti pensavano ad armarsi di padelle: "Se davvero sul nostro territorio ci sono metalli preziosi, questi, mi pare di capire, non sono in quantità tali da arricchire il cercatore della domenica o da essere rintracciati con il setaccio". Verità sacrosanta.
Colline aurifere? In passato, negli anni ottanta - novanta, la Compagnia Mineraria Italiana, un’altra società del settore, aveva mostrato interesse per le Colline Metallifere; poi alla fine fu deciso di battere altre piste ed il monitoraggio (anche attraverso l’uso dei satelliti) era stato abbandonato prima ancora dell’avvio. Dal 2006 le società Adroit e Tuscany sono tornate "a bomba" sull’oro, avviando le complesse pratiche finalizzate ad ottenere i permessi di sondaggio su migliaia di ettari di campagna.
Dove, come e perché? Il primo via libera dall’ex Corpo delle Miniere è arrivato nel 2007, contro il parere degli enti locali (comuni e provincia), per l’area di Torniella e Monticiano. Poi il discorso si è allargato a Chiusdino (Siena) e a Civitella, Montieri, Manciano, Follonica e Campagnatico. Insomma un fronte imponente. Le attività autorizzate, al momento non invasive, si chiamano prospezioni geochimiche e consistono nel raccogliere piccoli campioni (dai 300 ai 500 grammi di rocce) su cui vengono eseguite, in laboratori specializzati, analisi chimiche e mineralogiche.
2) La febbre sale.
I permessi di ricerca già vistati o in attesa dell’ok di Firenze sono una decina. I canadesi della Adroit per esempio ne hanno presentato uno denominato "Poggio Carpinelle" (località vicina a Sticciano), che interessa un’area di 1.294 ettari. Si è conclusa da poco la fase istruttoria delle integrazioni richieste dal competente ufficio regionale dell’energia. Oggi la Adroit è titolare di sei permessi di ricerca mineraria: il primo "Poggio Carpinelle", 1.294 ettari a Roccastrada; il secondo “Faggio Scritto", 246 ettari a Manciano; il terzo sempre a Manciano "Poggio Monticchio", di 236 ettari; il quarto, "Montauto", a Manciano 258 ettari; il quinto ancora a Manciano, "Tafone sud", 340 ettari; il sesto a Scansano, "I Salatoli", di 455 ettari.
Ma non finisce qui. La stessa Tuscany ha in ballo, oltre agli 826 ettari del permesso “Torniella" (su cui ha ricevuto il si a gennaio 2008), altri 1.206 ettari nell’area denominata "Roccastrada" e un altro permessino ribattezzato "Monte Alto" di 923 ettari. In totale sono quindi oltre 4 mila ettari per un tipo di ricerca "non invasivo" nel comune di Roccastrada e Follonica. Altrettanti dell’Adroit, a macchia di leopardo, nel resto della provincia.
3) I costi delle operazioni.
Ma quanto costa studiare il suolo della Maremma con queste metodologie? Solo se la Adroit e Tuscany Minerals stimeranno interessante, tra un anno, il rapporto costo / benefici si proverà a chiedere, in un secondo momento, concessioni specifiche.
Le spese, in questa fase, lo si scopre dalle carte presentate nei comuni interessati, ammontano in media a 80 mila euro per ogni sito per la Adroit, 45 mila euro a sito l’investimento della Tuscany Minerals per svolgere campionamenti analoghi a Torniella e nelle colline ardenghesche, in aree però più ridotte rispetto alla società concorrente.
“Non siamo stati colpiti dalla febbre dell’oro e quindi non abbiamo dato nessun via libera ad un’improbabile corsa al prezioso metallo, ma soltanto concesso alcuni permessi che, secondo i nostri uffici tecnici e legali, non avevamo alcun elemento per negare l'effettuazione di indagini geologiche assolutamente di nessun impatto ambientale” sosteneva la Regione Toscana in merito ai permessi per la ricerca dell’oro nella zona di Roccastrada.
"Ben diverso” diceva l’assessore all’energia, Annarita Bramerini "sarà il nostro atteggiamento nel caso in cui ci venissero richieste altre autorizzazioni ambientalmente meno compatibili. Se in questa fase avessimo negato i permessi, in caso di ricorsi saremmo risultati soccombenti". Per la Regione spetta alle istituzioni locali vigilare sulla correttezza del comportamento delle società autorizzate e, se esse derogheranno da ciò che è stato concesso, le autorizzazioni saranno revocate.
L’ultimo permesso qualche mese fa (2009). La Maremma è sempre più "nuova frontiera" per la ricerca dell’oro. Un decreto dalla Regione Toscana ha dato alla Tuscany Minerals la possibilità di effettuare la ricerca dell’oro in un’altra porzione dei comuni di Roccastrada e Follonica, in aggiunta al permesso concesso poco prima. Questa nuova ricerca si chiama in codice "Montoni", ed è valida per una estensione di 266 ettari. Dunque si procederà, nonostante le perplessità dimostrate in merito dalla giunta di Roccastrada e da gran parte del mondo ambientalista.

 

 

Si può individuare la zona delle note Colline Metallifere che precedentemente furono oggetto di maltrattamenti ecologici da parte della E.N.I. ecc. (vedi pagina al merito), mentre lungo il margine inf. della regione c'è la maremma grossetana: però va detto a tal proposito che pur essendo questa la sua area più nota, in realtà si sviluppa ulteriormente, ad es. fin nel seenese.

 

 

Da tre anni a questa parte hanno scandagliato il cuore della Maremma. Ottomila ettari, roccia su roccia, tra le colline e il mare, nell'incantato paesaggio selvaggio dei butteri. "Gli indizi trovati sono a centinaia e inequivocabili" sostiene il geologo Franco Maranzana. "Questa è una terra piena di oro. Adesso stiamo aspettando lui, l’unico scopo del nostro lavoro, il giacimento. Perché solo se esiste, come noi sospettiamo e speriamo, tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni può diventare un business. Altrimenti tutta la ricerca fallisce".
In un periodo di forte recessione mondiale, dove le borse sono a picco e i tagli un po’ ovunque, solo l’oro sembra dare nuovi impulsi a tutta l’economia e alla ricerca, dato che gli analisti prevedono negli anni a venire un aumento vertiginoso delle quotazioni del prezioso metallo; la sua estrazione potrebbe diventare sempre più conveniente. Specialmente in Italia dove le concessioni per la ricerca costano appena 8-9 euro a ettaro, le più economiche d'Europa, anche se dopo ottenere il permesso di estrazione è molto difficile.
Adesso la ricerca è tutta in mano a due società, la Tuscany e l’Adroit. La prima ha per ora sei permessi di ricerca concessi dalla Regione Toscana nei comuni di Follonica, Suvereto, Campagnatico, Roccastrada e Civitella Paganico. La seconda opera nei comuni di Chiusdino, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo e Civitella Paganico, ma sta concentrando i carotaggi anche sulle colline di Manciano e Scansano.
Alla Adroit lavora Maranzana che conferma in alcune zone la presenza di oro, circa 3-4 grammi per tonnellata. Per il momento è impossibile fare pronostici. La percentuale è ancora troppo bassa per crederci davvero e non sarebbe abbastanza remunerativa. Si continua ad andare avanti scandagliando campioni di rocce. Se le due società non ci credessero avrebbero già rimesso i remi in barca, visto anche i venti di crisi. Ma non è cosi.
La Adroit ha accettato per questo di pagare 80 mila euro di canone annui alla Regione per ogni sito, per i relativi permessi, chiedendo una proroga di due anni che Firenze ha poi ridotto a l2 mesi, fino al 19 dicembre 2009. La Tuscany si muove nello stesso modo, pagando 45mila euro a sito per svolgere campionamenti a Tornella e nelle colline ardenghesche, in aree più ridotte. Come la Adroit, anch’essa è impegnata nella ricerca dell’antimonio (oltre che dell’oro). Manca poco alla scadenza per trovare il giacimento. Le speranze non mancano, ma i soldi si.
La Adroit versa in condizioni non buone dal punto di vista finanziario. La crisi internazionale è arrivata anche a Vancouver, ed è per questo che le speranze sono rivolte a nuovi investitori e ulteriori proroghe.
La febbre dell’oro (se cosi si può chiamare) si è abbassata negli ultimi mesi. Dopo i primi "saggi" promettenti è calato il più completo silenzio sulla "corsa all’oro" in Maremma che sembra aver rallentato il proprio cammino. All'ufficio regionale del settore miniere-energia, a luglio 2009 non era ancora pervenuta alcuna comunicazione da parte delle due società che operano da due anni sul campo. "Questo però non vuol dire nulla ai fini dell’esito della ricerca" tiene a precisare l’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini. “La posizione della Regione Toscana in questa delicata materia è sempre stata chiara: 'nessuna corsa all’oro e non siamo stati colpiti dalla febbre dell’oro'. La Regione ha solo concesso alcuni permessi che non potevamo negare in quanto servivano per effettuare indagini geologiche assolutamente di nessun impatto ambientale, in quanto si tratta di un’attività di ricerca propedeutica a quella estrattiva. Per il futuro attendiamo gli sviluppi".
Una storia abbastanza strana quella della ricerca dell’oro in Maremma, contrastata spesso anche dalla popolazione locale sempre per motivi legati all’ambiente. Ancora troppo vivo il ricordo degli scempi perpetrati in queste zone a seguito di estrazioni minerarie (vedi terza pag. di questa relazione). "ll nostro vero oro" aveva tempo fa dichiarato il sindaco di Roccastrada Leonardo Marras "è la ricchezza del nostro paesaggio e per proteggerla non c’è bisogno di scavare”. Anche gran parte del mondo ambientalista aveva espresso perplessità su questo tipo di ricerche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

All contents copyright
© 2003--2023 VDA
All rights reserved.
No portion of this service may be reproduced in any form.

Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratuita e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti. Posta particolare: per dialoghi privati (giornalisti, istituti ecc.) scrivetemi invece qui.

Indicazioni stradali con Google

Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.